Il reflusso gastroesofageo e come contrastarlo.

Il reflusso gastroesofageo e come contrastarlo.

Quante volte abbiamo sentito qualcuno lamentarsi di soffrire di reflusso? Diciamocelo, molte volte! Questo perché è un disturbo molto diffuso, in Italia colpisce addirittura una persona su tre. La comparsa del disturbo aumenta poi con l’avanzare dell’età. Insomma, se ne sentiamo spesso parlare, un motivo c’è!

Ma di cosa si tratta esattamente?

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che interessa l’apparato digerente.

In particolare, con questo termine, intendiamo la risalita del contenuto acido dallo stomaco attraverso l’esofago, canale che collega la bocca allo stomaco.

reflusso gastroesofageo

Per quale motivo si verifica questa risalita del chimo gastrico?

Due sono le cause principali:

La prima è l’alterata funzionalità dello sfintere esofageo inferiore, sorta di valvola muscolare che permette, con la sua apertura, il passaggio del bolo alimentare dalla bocca allo stomaco. Quando lo sfintere non funziona correttamente, il contenuto gastrico presente nello stomaco potrebbe risalire verso l’alto e, data la sua elevata acidità, causare l’irritazione della mucosa esofagea e quindi il fenomeno chiamato comunemente reflusso.

La seconda è il rallentato svuotamento gastrico. Quando il cibo permane nello stomaco troppo a lungo aumentano le probabilità che si verifichi il disturbo.

Quali sono i principali sintomi?

Sono due e si chiamano pirosi e rigurgito.

La pirosi è un bruciore che sale dallo stomaco o dalla parte bassa del torace fino alla gola ed è dovuto all’azione lesiva dell’acido. È un sintomo che compare spesso dopo un pasto, in seguito a sforzi fisici o durante il sonno.

Il rigurgito, invece, consiste nel ritorno in gola o in bocca di materiale acido o amaro che solitamente si manifesta nelle due ore successive al pasto, quando si è in posizione supina o si flette il busto in avanti.

Come si può contrastare il reflusso gastroesofageo?

La prima regola è quella di tenere sotto controllo il proprio peso ed avere uno stile di vita equilibrato che preveda un regime alimentare controllato e lo svolgimento regolare di attività fisica. Ça va sans dire, è da evitare la cattiva abitudine del fumo ed un consumo eccessivo di bevande alcoliche.

Ci sono poi delle buone pratiche e piccoli trucchi che aiutano a contrastare l’insorgere del reflusso gastroesofageo ed alleviare i relativi fastidi.

Vediamole!

  • Consumare pasti piccoli e frequenti piuttosto che pasti pantagruelici. Il riposo dopo mangiato non è indicato ed è preferibile attendere almeno 2-3 ore prima di stendersi. Un buon trucco è quello di sollevare la testata del letto di 10-15 centimetri in modo da impedire la risalita del bolo alimentare. 
  • Non assumere cibi troppo caldi o troppo freddi.
  • E’ consigliabile un apporto normoproteico a discapito di un’alimentazione iperproteica questo perché le proteine hanno il potere di stimolare la gastrina e quindi la produzione di acidi gastrici. Preferire dunque carni magre (pollo, tacchino o carne rossa purché in tagli privi di grasso) e pesce magro (evitare salmone, anguille e capitone proprio per l’alto contenuto di grassi). Per la stessa ragione, è utile moderare il consumo di latte animale che non sia scremato o parzialmente scremato e preferire latticini a basso contenuto di grassi (i formaggi freschi e a pasta morbida risultano la scelta migliore, così come lo yogurt greco mentre i formaggi stagionati andrebbero evitati).
  • Fare a meno, ove possibile, di cibi sapidi e speziati che eccitano la mucosa gastrica.
  • Evitare il consumo eccessivo di farinacei ed in generale preferire il pane raffermo o tostato, evitando la mollica fresca.
  • Ridimensionare il consumo di alimenti come il cioccolato, il tè, il caffè, la menta, succhi di frutta aciduli e bevande gassate.

Questi piccoli trucchi, se messi in pratica, aiutano a contrastare l’insorgenza del disturbo ed alleviare il fastidio connesso.

Ma la partita più importante si gioca a tavola, è fondamentale avere cura della nostra alimentazione e per farlo occorre rivolgersi ad un esperto della nutrizione.

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Dottor Cristiano Puddu,

Nato e cresciuto in una famiglia di sportivi, ha sin da piccolo potuto apprezzare, i benefici generati dallo sport sulla mente.  
Dopo essersi diplomato al liceo scientifico A. Businco, del suo paese natio, Jerzu, decide di studiare Biologia sperimentale, in modo da poter trasformare la sua passione per il benessere psicofisico, nella sua professione.  
Nel 2012, si laurea all’Università di Cagliari, con la tesi: 
“Utilizzo della tecnica RT-PCR  dell’mRNA codificante per l’antigene umano HLA-G.”
Terminati gli studi universitari, inizia il suo tirocinio nel reparto di chirurgia bariatrica dell’Azienda Ospedaliera Brotzu. Affiancato dai medici Stefano Pintus (dietologo), Roberto Moroni (chirurgo e primario) e sotto la guida della dietista Anna Maria Dessi, il Dr. Puddu, apprende i migliori metodi di lavoro per il trattamento dell’obesità patologica. 

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Al termine del tirocinio, cristiano presenta la tesi “Dieta a bassissime calorie (VLCD) e chirurgia bariatrica per la perdita di peso di obesi e super obesi”, grazie alla quale termina la sua laurea Magistrale In Scienze degli Alimenti e della Nutrizione all’Università di Cagliari.  Da questo momento in poi il suo sogno diventa realtà.
Le sue tecniche innovative, e la sua professionalità, fanno si che un numero sempre crescente di persone inizi a contattare il Dr. Puddu, che riesce, in poco tempo a distinguersi nel suo settore.
Ad oggi, il Dr. Cristiano Puddu offre i suoi servizi di nutrizionista, non solo a Cagliari, ma anche a Tortolì e Jerzu

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